Periferie al Centro

 In piena sintonia con le priorità d’intervento definite dall’Amministrazione Comunale di Pioltello, il progetto “Periferie al Centro” contribuisce alla riqualificazione delle periferie urbane e in prima istanza interviene sulla loro riqualificazione relazionale facendo leva sulle capacità endogene d’intervenire sull’ambiente, stimolando e sostenendo i desideri degli abitanti ed istillando “gocce di splendore”(F. De Andrè, “Smisurata Preghiera”).

Ma cos’è la periferia? Per Stefano Boeri(S. Boeri, “L’anticittà”, Laterza, Roma, 2011 / Intervista per Animazione sociale n° 304, “Arginare la città che avanza”) periferia è “un termine che slitta spesso sulle cose: c’è una periferia legata all’idea di distanza dal centro” della vita cittadina, ma può esserci anche “un secondo modo per declinare la nozione di periferia che è quello di declinarla come assenza: la periferia non è solo ciò che è distante geometricamente dal cuore antico di una città, la periferia sono tutti quei luoghi, ovunque essi siano, dove c’è un’evidente assenza di ricchezze”, economiche e relazionali, con la difficoltà di organizzare servizi per le persone che possano realmente raggiungerle al cuore, distanziandosi dall’ottica assistenziale che sappiamo non essere più la risposta alle problematiche emergenti. Periferia, allora, oggi è un nucleo concettuale e semantico a cui ci si può avvicinare se ci si dà “la possibilità di intendere questa nozione legandola al tema delle relazioni” e, sempre Boeri, sostiene chepovertà di relazione vuol dire povertà di intensità, perché intensità è esattamente […] quel modo di comporre la varietà delle culture e delle provenienze sociali insieme alle densità dei luoghi, degli scambi e dei servizi. Ecco, il tema oggi delle nostre città è che sono città a bassa intensità e le zone di maggior difficoltà – se vogliamo chiamarle periferie, chiamiamole periferie – sono esattamente le situazioni a bassa intensità”.

Satellite è un quartiere che, grazie alla convivenza di più culture ed etnie, potenzialmente ha in sé un bacino di grande densità di relazione: la gente che lo popola abita ancora le piazze, lo scambio intergenerazionale è ancora presente. Ma perché questo potenziale si esprima in tutta la sua fecondità e bellezza è necessario riempire di significato i luoghi in cui è presente e le relazioni che produce, inducendo un passaggio da quello che sempre Boeri, riprendendo Putnam, definisce “il capitale sociale di legame” ed “il capitale sociale ponte”. I capitali sociali sono, di fatto, tutta la nostra capacità di relazione, il modo con cui utilizziamo la nostra identità nel dialogo con l’altro; è un capitale che non si misura in senso finanziario; è un capitale che non si misura in senso spaziale, ma è un capitale fondamentale: la cultura è capitale sociale, le relazioni, le tradizioni sono capitale sociale”. Ma bisogna fare attenzione, perché il capitale sociale di legame è “potenzialmente generatore di effetti negativi se non si combina [con il] capitale sociale ponte, cioè del dialogo faccia a faccia, della possibilità di riconoscersi a partire dal punto di vista dell’altro e quindi dello scambio”. Nel Quartiere Satellite, quindi, crediamo sia necessario aprire campi di esperienza possibili per trasformare il capitale sociale di legame in capitale sociale ponte che è quello fondamentale che produce identità ed appartenenza, generare intensità di relazione laddove è già presente la densità.

Bottega del Fare e del Desiderare è un spazio pensato per far emergere i desideri e promuovere le capacità dei giovani: un luogo aperto alle loro proposte e dotato di una zona artigianale dove poter realizzare dei prodotti da promuovere e portare in giro per tutto il quartiere. Laboratori di Macrame, fotografia, ciclofficina, mercatino dell’usato sono solo alcune delle attività che ogni pomeriggio si svolgono in Bottega.
Un punto di riferimento per i ragazzi e gli adulti con voglia di fare e di contribuire alla realizzazione del nuovo Satellite.

Cantieri di partecipazione coinvolgono i cittadini del quartiere che desiderano riqualificare gli spazi comuni e realizzare piccole trasformazioni urbane, attraverso attività di partecipazione attiva.
Persone che intendo costruire nuovi luoghi e nuovi modi di stare insieme tra persone con storie, culture ed età diverse.

Coordinatore del progetto è Valentina Giunta – valentina.giunta@artiemestierisociali.org

Condivisione e accoglienza
attraverso il cibo: Gustamondo